Seghezzi è il duce del SanMa: "L'obiettivo è darsi da fare ogni gara"
E' stata una gara non semplice per il San Maurizio quella giocata con una squadra sicuramente di valore come la Mergozzese, forse tra le più forti che la formazione di Igor Seghezzi troverà in questo campionato di Terza categoria. Sul piatto della bilancia a livello di occasioni resta qualcosa di più per gli avversari ma il buono è che i cusiani sono comunque riusciti a portare via da una gara ostica un punto che può considerarsi buono per il campionato: "Sappiamo come la Mergozzese sia partita per disputare una stagione d'alta classifica - analizza Seghezzi nel post gara - e basta leggere i nomi della loro rosa per rendersene conto ma credo che la gara che abbiamo disputato alla fine sia stata abbastanza equilibrata e che il pareggio sia il risultato più giusto, visto che anche il loro portiere almeno un paio di parate interessanti le abbia dovute fare; noi abbiamo rischiato qualcosa di troppo nel finale quando è entrato un giocatore che in Terza categoria fa sicuramente la differenza come Giusto, mentre per quel che ci riguarda siamo arrivati spesso in maniera positiva nei pressi della loro area sbagliando però sistematicamente l'ultimo passaggio e questo è il motivo per cui siamo arrivati troppe poche volte a calciare in porta. Buon ritmo in definitiva ma poca qualità".
L'impressione è che questo San Maurizio si debba ancora calare definitivamente nella mentalità della Terza categoria per giocare anche il tipo di partita "sporca" che a volte si richiede a queste latitudini: "Non credo ci manchi nulla a livello mentale per disputare una stagione come quella che ci aspetta, mi pare che tutti si siano calati appieno nella nostra realtà dopo la retrocessione della scorsa stagione, anche perché il gruppo è rimasto sostanzialmente lo stesso rispetto alla squadra che ha perso nello scorso maggio la Seconda categoria. Tutti sanno che arriviamo da una retrocessione amara e tutti sanno che dobbiamo darci da fare se vogliamo ritornare là dov'eravamo, anche perché credo che in definitiva non cambi poi molto tra la Seconda e la Terza, quando c'è da soffrire bisogna farlo nell'una o nell'altra categoria".
Non era scontato ritrovare un San Maurizio unito dopo il disastro della scorsa stagione, quando la formazione di Seghezzi è passata dal lottare quasi stabilmente per i playoff a ritrovarsi quasi inconsapevolmente nelle sabbie mobili della bassa classifica e ad un playout dall'esito da cancellare. Segno di un senso di appartenza e - in qualche modo - di una assunzione di responsabilità che porterà sicuramente il San Maurizio a lottare per il vertice della classifica: "Le avversarie saranno tantissime perché se consideriamo che in un girone da 12 squadre almeno sei di queste hanno dichiarato di puntare alla Seconda categoria vuol dire che ci sarà grande bagarre per stare tra le prime. Il San Maurizio deve avere come primo obiettivo quello di darsi da fare, arriviamo da una retrocessione amara in una stagione in cui tutto è girato male - come a volte nel calcio succede - ed è inutile stare a piangersi addosso; da parte mia e dei giocatori il senso di appartenenza è altissimo, alleno da una vita questa squadra e, se andiamo a vedere la rosa, sono tantissimi i giocatori che sono a 100 e oltre presenze con questa maglia addosso, non una cosa così scontata a questi livelli e che fa capire come a San Maurizio si stia benissimo, perché si può lavorare in tranquillità e giocare in un bello stadio. Abbiamo vissuto una stagione negativa dopo tantissime positive e l'unica imposizione è quella di darsi da fare come in effetti stiamo facendo".