"L'Omegna agli omegnesi", il nuovo corso rossonero

C'è tanta voglia di fare bene ad Omegna e di superare un periodo difficile com'è stato quello della pandemia ritrovando un valore di vero calcio dilettantistico che forse negli anni precedenti si era un po' perso. A cominciare dalla prima squadra, dove tanti sono i giocatori del territorio tornati a vestire la casacca rossonera, ma non solo perché la dirigenza guidata dal presidente Giancarlo Giorgetti guarda con soddisfazione alla ristrutturazione e alle migliorie apportate allo stadio di casa, il "Liberazione": "Diciamo - sostiene il presidente - dopo tante parole spese negli anni scorsi, ora ci stiamo dando da fare per cominciare ad agire. Sono molto soddisfatto dei colloqui che abbiamo avuto con i ragazzi della prima squadra in estate, praticamente tutti hanno capito quali sarebbero stati i nostri progetti per un futuro imperniato sul nostro settore giovanile importante e hanno sposato questa nostra visione, e come società questo ci ha fatto molto piacere e lo riteniamo una vittoria".
Particolare orgoglio Giorgetti lo mostra parlando proprio dello stadio, che nelle ultime stagioni dimostrava di aver bisogno di interventi che proprio l'attuale dirigenza ha messo finalmente in cantiere: "Ora abbiamo finalmente l'illuminazione che è stato omologato ufficialmente dalla FIGC e stiamo al lavorando alla risistemazione della tribuna centrale, senza dimenticare di intervenire anche sulla gradinata. Abbiamo fatto anche in modo di ristrutturare l'ingresso dello stadio che era in condizioni precarie e che ora torna ad essere il biglietto da visita di chi viene allo stadio per vedere giocare l'Omegna, che fosse degno di uno stadio importante come il "Liberazione" e di una società storica come l'Omegna Calcio: volevamo essere pronti per l'inizio di questo campionato e, anche se manca ancora qualche ritocco, ce l'abbiamo fatta".
La scuola di provenienza del presidente Giorgetti in ogni caso resta quello della Ramatese, ossia di una società abituata a lavorare sul settore giovanile, e questo "modus operandi" è stato trasferito anche ad Omegna nel momento del passaggio in rossonero che ha prodotto la fusione tra le due società. "Da quando ho accettato di assumere l'incarico di guidare l'Omegna abbiamo sempre lavorato sul settore giovanile per cui quest'anno sono particolarmente contento che anche l'Agrano abbia accettato di far parte dell'asse costituito in questo senso, permettendoci di creare qualcosa di ancora più importante. Questo progetto che noi abbiamo a favore della città e delle zone limitrofe è stato presentato anche in Comune e a tutte le altre società che gravitano intorno al nostro territorio rivolgendoci principalmente a quelle della città di Omegna e se l'Agrano ha già aderito diciamo che le altre le stiamo aspettando, la porta è aperta. La mia storia calcistica proviene dal settore giovanile che per me è e resta molto importante, la mia opinione è che non possa esistere una società forte e competitiva senza un settore giovanile strutturato alle spalle che rende ancora più solido tutto l'impianto. L'Omegna in passato da questo punto di vista è sempre stato un esempio da seguire, vorremmo riportarla laddove è sempre stata e dove merita di stare una società che ha oltre 100 anni di storia".
Portare la maglia dell'Omegna, ossia di una società che sul territorio può vantare una storia che poche altre società hanno, diventa così quasi un marchio nel pensiero del presidente Giorgetti, che si trasferisce anche in ottica prima squadra: "Bisogna che qualcuno si ricordi cosa vuol dire entrare a far parte di questa società, stiamo lavorando affinché questo senso di appartenenza sia esportato anche nei ranghi della prima squadra dove già quest'anno militano tanti ragazzi di Omegna o che sono cresciuti nel settore giovanile rossonero, di cui Cabrini che abbiamo premiato all'inizio della stagione diventa il simbolo. L'Omegna agli omegnesi non diventa così solamente uno slogan ma una strada da seguire, sapendo che anche in questo modo si può allestire una squadra che sia competitiva anche per le posizioni importanti della classifica senza però l'assillo di dover vincere per forza. Nelle scorse due stagioni, quando siamo stati fermati, ritengo che la squadra avesse molte chance di poter fare bene e spero che anche quest'anno sia lo stesso, senza porsi particolari limiti o obiettivi".