Il preparatore dei portieri, un ruolo troppo spesso dimenticato - I AM CALCIO VCO

Il preparatore dei portieri, un ruolo troppo spesso dimenticato

Carmine Sorrentino
Carmine Sorrentino
NovaraFocus

Esistono figure che nel racconto calcistico assumono, a torto, un'importanza marginale nonostante il loro valore sia invece fondamentale che l'apporto che forniscano alla crescita di una squadra, non solo durante la gara domenicale ma soprattutto nel periodo dell'impegno settimanale, quando si pongono le fondamenta fisiche, tattiche e tecniche della buona riuscita di una partita. Una di queste è sicuramente quella del preparatore dei portieri che svolge un ruolo troppo spesso dimenticato nella crescita degli estremi difensori di una prima squadra ma anche a livello giovanile.

Per gettare una luce nuova sulla figura del preparatore dei portieri abbiamo chiesto ad uno di loro, Carmine Sorrentino, di tracciare il quadro di un ruolo che sta assumendo sempre più importanza nella gestione tecnica di una squadra. Sorrentino, allenatore dei portieri abilitato FIGC e in possesso di patentino UEFA B, pur essendo ancora giovane ha già maturato grande esperienza nel ruolo e importanti collaborazione con società professionistiche come Savoia, Pavia e Spal, oltre ad aver partecipato come istruttore ai Milan Academy Camp: una posizione privilegiata dunque per parlare di chi contribuisce, con passione e professionalità, alla crescita di una figura così specifica come quella del portiere.

"Il preparatore dei portieri è diventato a tutti gli effetti un valore aggiunto per tutte le società, sia a livello di prima squadra che nell'ambito del mondo giovanile, assumendo nel corso degli anni un sempre maggior credito. Il ruolo si è evoluto, passando dal non esistere quasi per niente ad una presenza costante fin dagli albori degli Anni '90. Diventata un punto stabile e di riferimento per la crescita e la maturazione del giovane portiere, il preparatore deve saper essere principalmente un maestro di vita e di sport, in grado di infondere nei propri allievi sicurezza e serenità, in un continuo scambio reciproco di insegnamento e apprendimento.

Il calcio è in continua evoluzione ed ormai è chiaro a tutte le squadre, a partire da quelle di vertice, che il ruolo del portiere non è secondario ma fondamentale. Dalla necessità di avere i propri portieri preparati al meglio sia dal punto di vista atletica che da quello tecnico, senza trascurare l'aspetto mentale, moltissime squadre si affidano ormai stabilmente al preparatore dei portieri. Questo ruolo è diventato centrale nello staff tecnico di una squadra, perché lavora con il proprio portiere, lo prepara all'impegno settimanale mettendolo a conoscenza delle caratteristiche di gioco della squadra avversaria e delle qualità tecniche dei giocatori che andrà ad affrontare durante il campionato, oltre a svolgere un lavoro specifico per il ruolo.

Il suo lavoro si svolge prevalentemente a livello individuale, oppure con un sottogruppo di due-quattro portieri se si tratta di una prima squadra, o al massimo di cinque se opera con i giovani del settore giovanile; tuttavia cambia a seconda dell'età dei ragazzi con cui ci si trova ad avere a che fare: in prima squadra l'aspetto fondamentale è quello di essere al servizio dei ragazzi, assecondandone le caratteristiche e cercando di esaltarne le qualità, senza tuttavia snaturarli. A livello giovanile invece si hanno molte più responsabilità a livello di esempio, formazione ed insegnamento: è durante il percorso nelle giovanili che si sviluppano quelle qualità caratteriali, tecniche e tattiche che portano poi un portiere ad esordire in prima squadra.

Il preparatore, oltre ad essere l’uomo che cura la preparazione tecnica e fisica del portiere, è l’unico a capire fino in fondo la prestazione del portiere anche perché spesso è stato in passato portiere a sua volta: ne analizza lo stato d’animo, gli eventuali errori e le situazioni che si sono presentate durante la gara diventando anche un supporto psicologico laddove ce ne sia bisogno, perché si confronta con il ragazzo gestendone le emozioni e soprattutto correggendone gli errori. 

Il preparatore dei portieri è consapevole di aver un ruolo ben definito all'interno dello staff tecnico anche se leggermente defilato, ma deve saperlo gestire con lucidità, per poter analizzare le situazioni dal punto di vista migliore ed organizzare di conseguenza il lavoro da svolgere settimanalmente sul campo, senza mai dimenticare lo studio che diventa fondamentale nell'approntare programmi di allenamento adeguati ai bisogni e alle attitudini dei portieri con cui si trova a lavorare".

Carmine Calabrese