La stagione perfetta di Elia Galligani: "Domo, che accoglienza" - I AM CALCIO VCO

La stagione perfetta di Elia Galligani: "Domo, che accoglienza"

La consegna del premio a Galligani
La consegna del premio a Galligani
VcoEccellenza Girone A

La consegna del premio "Bomber del mese Bulè Adventure Park" di dicembre ad Elia Galligani, emergente attaccante della Juventus Domo che si sta ritagliando un posto nella compagine di Lucio Brando che sta meritatamente guidando il girone A di Eccellenza, è anche l'occasione per fare due chiacchiere con il più prolifico attaccante di dicembre della nostra zona che, a differenza della sfrontatezza mostrata sul terreno di gioco dove non perde occasione per cercare di mettersi sotto la luce dei riflettori, di persona mostra tutta la gioventù dei suoi 25 anni ancora da compiere trovandosi quasi a disagio nel ritirare un premio che probabilmente non si aspettava potesse arrivare così presto, quasi agli albori della sua esperienza in terra piemontese. Ecco come il viareggino Galligani si racconta ad Iamcalcio.it.

- Elia, il premio di "Bomber del mese" di dicembre arriva probabilmente nel tuo miglior periodo da quando sei approdato alla Juventus Domo e certifica che sei riuscito ad arrampicarti davanti a tutti gli attaccanti della nostra zona: una grande soddisfazione per chi, come te, vive per il gol.

"Sì, è un bel riconoscimento che sono riuscito a raggiungere grazie sia al lavoro fatto in prima persona, per il quale questo premio mi ripaga, sia per quanto fatto dai miei compagni che mi hanno aiutato a centrare questo obiettivo".

- E' la tua prima esperienza nei campionati della nostra zona. Classe '92, quindi ancora molto giovane, aiutaci a ripercorrere a grandi linee quella che è stata finora la tua carriera.

"Sono cresciuto nel settore giovanile della Lucchese, nel quale ho percorso tutte le categorie fino ad arrivare alla Berretti. Nei primi anni da "grande" ho girato la Toscana, giocando in diverse squadre per cinque anni ma sempre in Eccellenza fino ad approdare nella scorsa stagione in serie D, facendo anche il salto dalla Toscana alla Liguria per giocare con la Lavagnese".

- L'ottima stagione con i liguri ti è valsa la chiamata della Juventus Domo, una società che punta con decisione ad arrivare a quella serie D che tu finora hai solo assaggiato. Come è arrivata la chiamata ossolana? Conoscevi già l'ambiente che avresti trovato?

"In realtà non conoscevo nessuno, ero proprio all'oscuro di tutto. La prima cosa che ho voluto sapere, quando mi è stato detto dell'interesse della Juve Domo, è stata quali fossero gli obiettivi della squadra. Non appena ho capito che quelli della dirigenza coincidevano con i miei, non mi sono fatto scappare questa opportunità. A Domodossola mi sto trovando benissimo, dalla prima settimana sono stato accolto con molta ospitalità e non pensavo neanche io che avrei potuto stare così bene in maglia granata".

- Sei arrivato in un gruppo di giocatori che specialmente in attacco, e quindi nel tuo ruolo, può vantare interpreti di grande spessore tecnico e caratteriale come Hado, Poi e lo stesso Elca. Non era facile ritagliarsi il proprio spazio, ma tu ce la stai facendo e questo premio ne è diretta conseguenza.

"Fin dall'esordio mi sono trovato molto bene con tutti i compagni, specialmente con quelli d'attacco. Sono riuscito ad andare subito in gol e questa è forse stata la mia fortuna, in quanto mi ha messo nelle condizioni migliori anche a livello psicologico per esprimermi al meglio. Il mister mi ha visto subito bene nelle prime settimane e da lì lavorando sono riuscito a trovare la mia collocazione in questa squadra".

- Pensavi, arrivando a Domo, di riuscire ad integrarti così presto in un gruppo nuovo e di così elevata caratura?

"Per la verità non credevo che avrei giocato subito. Non conoscendo niente della Juve Domo, nei momenti prima di arrivare mi sono informato sui compagni che avrei trovato e ho visto che comunque qui giocavano forse i migliori calciatori della zona. E' stata per me anche una fortuna finire in una squadra con queste caratteristiche, perché ha aiutato anche il mio ambientamento- Anche il lavoro di mister Brando, che come i miei compagni non conoscevo ma di cui arrivando a Domo ho sentito parlare un gran bene, si sta rivelando fondamentale, perché ci tiene sempre tutti sul pezzo settimana dopo settimana".

- Se ti dovessi raccontare a chi non ti ha mai visto giocare, quali caratteristiche del tuo gioco sottolineeresti e in quali ritieni invece che Galligani debba ancora migliorare?

"Penso che debba ancora migliorare molto nella fase di non possesso: senza palla devo crescere ancora molto e cercare di essere incisivo e utile alla squadra nello stesso modo di quando mi trovo il pallone tra i piedi. Poi bisogna anche dire che io in realtà sarei un esterno sinistro e che in questo momento sto giocando adattato a destra anche per favorire la convivenza con Ricky Poi che su quella fascia sta facendo benissimo. In più posso dire che mi piace molto dialogare con i compagni d'attacco, questa credo sia una delle mie caratteristiche migliori".

- E' naturale per un attaccante porsi degli obiettivi, sia a livello di squadra ma anche a livello personale. Quali sono i tuoi per quest'anno?

"Io sono partito in questa avventura senza darmi degli obiettivi personali, non potevo immaginare che la realtà sarebbe andata oltre le più rosee previsioni. L'obiettivo sicuro era quello generale, della squadra, di primeggiare in campionato e per ora lo stiamo ottenendo, anche se la strada è ancora lunga. Se poi arrivano anche i miei gol tanto meglio, non posso che esserne contento: per ora credo di aver fatto un buon girone d'andata, anche se si può sempre fare meglio. Ho avuto qualche infortunio che mi ha fatto saltare delle gare e spero nel girone di ritorno di poter dare il massimo per raggiungere la serie D".

- Quali credi che possano essere le avversarie più accreditate della Juventus Domo nella corsa verso la serie D?

"Ho visto ormai quasi tutte le squadre meno l'Alpignano, che non ho affrontato ma di cui mi hanno parlato molto bene, ma domenica colmeremo anche quest'ultima piccola lacuna. Penso che però le squadre con cui abbiamo incontrato più difficoltà siano le due finaliste della Coppa Piemonte, Borgaro e Borgovercelli: soprattutto i vercellesi, pur essendo sotto 3-0 nel primo tempo, ci hanno reso la vita molto complicata".

- Sono in tanti a sostenere che l'avversario più complicato da battere per la Juve Domo sia proprio la Juve Domo. Tu come ti poni di fronte a questo inciso?

"Ultimamente abbiamo sbagliato qualcosa di troppo, anche la gara di Alice Castello ha detto che forse dobbiamo essere un po' più umili e capire che bisogna sempre scendere in campo con l'atteggiamento migliore per vincere le partite, con la concentrazione sempre al massimo. Questo campionato, per come si è messo, probabilmente lo possiamo perdere soltanto noi e se qualcuno pensa che noi siamo il principale avversario di noi stessi forse ci ha visto giusto".

- Questa esperienza che stai vivendo quest'anno in Ossola è solamente un passaggio nella tua carriera o pensi che ci possa essere la possibilità, magari conquistando anche la serie D, di legare il tuo percorso professionale a quello della Juventus Domo?

"Non sento tutta questa necessità di riavvicinarmi a casa, come già ti avevo detto prima a Domodossola mi sto trovando molto bene e la speranza vera, anzi un vero e proprio obiettivo, è quello di fare il salto di categoria con la squadra per poi essere riconfermato nella prossima stagione. Se la società mi vorrà non avrò problemi a restare, sto vivendo una stagione fantastica sotto tutti i punti di vista e per me sarebbe un onore essere riconfermato anche per l'anno prossimo. Vorrebbe dire aver contribuito a rendere trionfale questo campionato".

Carmine Calabrese